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Astronomo, sommelier, appassionato di montagna e di videogames, quando posso mi diverto a parlare e discutere di politica.

"Caminante, no hay camino, se hace camino al andar"

lunedì 24 ottobre 2022

Io con questo Governo sto a rosicà

 

Io con questo Governo sto a rosicà. Perché dopo anni in cui ci si tura il naso votando "il meno peggio", si scopre che è possibile andare al Governo e, già a partire dai nomi dei ministeri e dalle persone scelte, si può essere coerenti con una idea di Paese. Se per esempio si dice che la sinistra è pro-aborto, mi posso aspettare che so, il "ministero della libera scelta"? No perché a me piacerebbe, e dico davvero. Piuttosto che trovarsi per anni a scoprire che tra obiettori di coscienza e complicazioni varie, abortire è complicatissimo in Italia. E che me lo so turato a fa il naso io? E allora certo che fanno bene questi, che molto chiaramente lottano per abolirlo, l'aborto, e magari ci riusciranno pure. E sulla stessa lunghezza d'onda ne potrei fare 10000 di esempi. Vogliamo pensare alle politiche dei porti? E' più coerente un Salvini, che ci rischia la galera per le sue "idee", o un Minniti che avrebbe dovuto proporre un sistema di accoglienza e integrazione "di sinistra"?
Si sto a rosicà. perché fa la politica di destra è sicuramente più semplice (nel breve...), però rosico che questi so coerenti, e il popolo della "destra" è felice e si sente rappresentato, e noi so vent'anni che votamo il meno peggio che poi va su non se sa chi e se ne frega di tutte le politiche che uno vorrebbe vedersi rappresentate. Anzi fanno come quest'altri, solo che fanno finta de niente perché se vergognano, davanti al loro elettorato.
Sto a rosicà perché in piena coerente incoerenza, famo quelli che la cultura è di sinistra e siamo tutti intellettuali, e nel mezzo della più grave crisi economica e sociale degli ultimi decenni, il più grande partito di centro-sinistra pensa che a noi ce da fastidio il nome, del pd, per riconquistarci. E meno male che siamo gli intellettuali noi, pensa se eravamo quelli scemi.
E intanto quelli de destra pensano che gli immigrati sono il grande male del 2022, e quello dal Ministero dei Trasporti chiuderà de nuovo i porti. E quelli de destra so felici, e respirano. E io a forza de turamme il naso sto per soffocà, mentre qualche fascio me sta pure a batte la stecca mentre me spengo.

domenica 7 marzo 2021

Direttore o direttrice?

 Direttore o direttrice? La domanda a mio avviso è mal posta, e non c'entra l'obiettivo, che immagino essere finalmente un mondo basato sulla competenza, senza distinzione di sorta.  Il ruolo dovrebbe avere, finalamente, una valenza neutra. Quando si dice "insegnante", per esempio, non ci si pone più il problema del sesso. E' infatti sostantivo sia maschile che femminile, ma non basta ancora. Ecco, io andrei anche oltre, soprattutto in questo mondo sempre più gender fluid (e con buona pace dei Pillon e degli Adinolfi). Sostantivi neutri. Pensate se quando definite qualcuno direttore (o come preferite) di orchestra, non sapete più a priori se state parlando di un uomo, una donna, un trans o un eunuco. Semplicemente, una persona che ha un ruolo ben specifico. Sarà bravo/a/e? ascoltatelo/a/e e valutate. E basta. E' così difficile? Anche perché io vorrei essere libero di criticare Toninelli così come la Gelmini, per la loro manifesta incapacità di gestire i ruoli che hanno ricoperto o che ricoprono tutt'ora, indipendentemente che uno sia uomo e l'altra donna. Allo stesso modo, vorrei poter disprezzare la Bellanova e Scalfarotto, evidentemente succubi della leadership di Matteo Renzi, e questo non perché siano donna e gay dichiarato, ma per il ruolo che (non) ricoprono. Così come per esempio voglio apprezzare la guida di Fabiola Giannotti al CERN, ma perché è un a/o/e ottim a/o/e Presidente. Non perché è donna. 

La necessità, comprensibilissima, delle quote rosa, della declinazione femminile, etc. è forse un passaggio storico necessario per raggiungere la parità. Ma divide, non unisce. Si vuole risolvere una situazione discriminante, divisiva, e si cerca una soluzione a sua volta divisoria. Non sono sicuro che sia la strada vincente. 

Nella migliore delle ipotesi, si sposta il problema alla prossima categoria discriminata, ma non si risolve IL problema della discriminazione, nel senso più ampio del termine, che racchiude in ultima istanza il razzismo. Mi piacerebbe pensare di raggiungere la piena indipendenza mentale: Immaginare alla Presidenza del Consiglio una persona, e valutarl a/o/e per il su a/o/e lavoro. Sia esso uomo, donna o entrambi. E per estensione bianco, giallo o nero, cattolico, musulmano o agnostico. Semplicemente, una persona che fa il suo lavoro. Bene o male. Questo è da valutare.

lunedì 15 febbraio 2021

La ricerca deve essere al centro del futuro di questo Paese

 A volte ritornano...a distanza di anni, riprendo in mano la pagina per linkare un nuovo pezzo sull'Huffington Post Italia. Oggi più che mai. mi sembra importante discutere del futuro del nostro Paese, e del ruolo centrale che deve avere la ricerca, sopratutto quella di base. Di seguito il link all'articolo


https://www.huffingtonpost.it/entry/non-ci-staremo-dimenticando-la-ricerca-tra-le-priorita-del-paese_it_602a30afc5b6591becda156f?utm_hp_ref=it-blog